Ferite superficiali: come guarire velocemente
Non sottovalutare le ferite superficiali
Ferite superficiali, graffi o abrasioni non andrebbero mai prese sotto gamba perchè potrebbero portare a conseguenze ben più impegnative.
Si sa che la bella stagione porta con sè la voglia di uscire di casa, a godersi una bella giornata di sole facendo un’escursione, ad esempio, o semplicemente, specie per chi ha il pollice verde, a praticare attività di giardinaggio.
In questi momenti è molto frequente procurarsi delle ferite colti da un momento di disattenzione. Ed è qui che la maggior parte delle persone commette l’errore di pensare che, essendo una ferita di “piccola taglia” ,non debba essere considerata.
Quando il taglio deriva dal contatto con alcuni tipi di fiori, come per esempio le spine delle rose, può facilmente infettarsi.
Avere una ferita infetta, potrebbe portare facilmente a complicanze più gravi del semplice taglio.
Cosa fare in caso di ferite superficiali?
La credenza e il conseguente comportamento scorretto che viene adottato in questi casi è pensare che lascando la ferita all’aria aperta possa facilitare la guarigione.
In realtà accade l’esatto contrario perché la ferita lasciata all’aria ci impiega molto più tempo a guarire rispetto all’utilizzo di rimedi classici come ad esempio l’utilizzo del cerotto..
È stato infatti ormai ampiamente dimostrato clinicamente che mantenere la ferita all’interno di un ambiente umido dilata i tempi di guarigione ma provoca anche la formazione di inestetismi come cicatrici e croste.
Le ferite superficiali coperte dai giusti cerotti, non permettono alla ferita di catturare umidità, alleviando anche il dolore e aiutando le cellule epiteliali a soppravvivere e a velocizzare la cicatrizzazione della ferita.
Da ultimo, ma non per scarsa importanza, utilizzando il cerotto, previene il fatto che la ferita si possa infettare.
Cosa fare se la mia ferita è già infetta?
Se invece hai lasciato la ferita aperta o non ti sei accorto di esserti tagliato e la ferita si è già infettata utilizzare un cerotto “costrittivo” non è l’ideale perchè l’ambiente umido può contribuire alla proliferazione dei batteri.
Bisognerebbe usare una medicazione di tipo semi-permeabile che permette lo scambio di gas e vapore acqueo tra la ferita e l’ambiente esterno.
Come eseguire una corretta medicazione?
Nel caso di lesioni superficiali, quali graffi, tagli o abrasioni, bastano davvero poche accortezze per eseguire una corretta medicazione:
- Non usare cotone idrofilo (comunemente detta ovatta) o emostatico perché tende ad attaccarsi alla ferita.
- Pulire e disinfettare (con disinfettante o acqua a soluzione salina) perché permette di rimuovere eventuali corpi estranei (terra, polvere, schegge) e evitare che possano infiltrarsi nella ferita.
- Pulire partendo dal centro della ferita e spostandosi poi verso l’esterno quindi asciugare tamponando con una garza.
- Bloccare il sanguinamento: tenere premuto per due minuti (circa) sulla ferita con garza sterile.
- Applicare infine il cerotto: si deve posizionare prima un’estremita sulla cute integra cercando di far coincidere la parte lesionata con il tampone assorbente, successivamente si deve tirare leggermente il cerotto e far aderire anche l’altra estremità della lesione aperta.
Quali sono le tipologie di cerotti
1) CEROTTI LIQUIDI A GEL O A SILICONE
Agiscono come una seconda pelle, sono consigliati per le ferite e le cicatrici superficiali non sanguinanti. Non sono applicabili su ferite aperte filtranti.
Sono indicati per ferite e cicatrici con suture chirurgiche per la prevenzione di cleloidi o ferite ipertrofiche.
(*Nota= i cleloidi sono delle lesioni simili a delle bolle ma a differenza di quest’ultime, solo liscie e lucide di tessuto cicatriziale che si sviluppa sulla pelle dopo aver subito traumi o ferite chirurgiche.)
I cerotti liquidi a gel o a silicone mantengono la pelle idratata, creano una specie di film protettivo, trasparente, flessibile, ipoallergenico. La zona e il tessuto risultano più elastici perché diminuisce la tensione della pelle in fase di guarigione.
2) CEROTTI CLASSICI
I cerotti classici sono formati da una garza compressa che blocca e assorbe le piccole perdite di sangue eduna parte adesiva che si adatta e aderisce alla superficie dove deve applicarsi.
Se il cerotto da applicarsi è di qualità la superficie assorbente non si attacca alla ferita e la parte adesiva deve essere traspirante per ridurre al minimo la sofferenza della cute lesionata.
Ci sono cerotti protettivi con rilievo di morbida schiuma la cui funzione è quella di prevenire le vesciche, le ferite da sfregamento, specialmente quelle della pelle del piede.
Il cerotto adesivo sterile con argento centrale è ideale per curare le ferite, previene la proliferazione dei batteri e protegge le ferite dall’acqua e dallo sporco. Ci sono dei cerotti specifici che proteggono le ferite sott’acqua, nella doccia, e in piscina.
I CONSIGLI DI CURAEBENESSERE SU QUALE CEROTTO SCEGLIERE
- Un cerotto ipoallergenico con materiali adatti alla tipologia di ferita
- Un cerotto classico adeguato alla lesione in rapporto alla grandezza del tampone in garza.
- Un cerotto al silicone per evitare brutte cicatrici, applicare dopo 3 giorni quando la ferita non trasuda più liquidi.
- Per le zone estese come ginocchia, gomiti, o per i piedi, scegliere cerotti da tagliare comodamente a seconda della misura necessaria.
L’esito del processo di ripazione cutanea si vede da una adeguata cura delle ferite perchè riduce l’impatto estetico negativo, sempre però che venga disinfettata e protetta fin da subito allo scopo di stimolare la fase di guarigione.